Biografia
L’artista Gonzalo Borondo (1989, Spagna), collegando pittura figurativa e installazioni con i loro contesti fisici e psicologici, realizza opere guidate dal desiderio di affrontare l’essere umano nelle sue complessità simboliche. La questione del patrimonio ancestrale ha costituito la base della sua pratica artistica, insieme alle influenze derivate dall’aver trascorso molto tempo osservando per strada mentre studiava a Madrid, creando una mente critica e non convenzionale.
Le realtà dei collettivi di graffitari, attivisti ed artisti alternativi, in cui ha iniziato a svilupparsi nel 2003, hanno svolto il ruolo di scuola d’arte complementare alla sua formazione presso l’Accademia di Belle Arti, e hanno creato un legame tra la sua pratica artistica e la vita quotidiana. La sua proiezione dell’arte contemporaneo in spazi pubblici cerca di abbattere le barriere tra arte e vita.
Borondo gioca con i codici, cercando di rimanere al di fuori delle convenzioni. Rompe il limite di ciò che è tradizionalmente imposto dal patrimonio di un luogo, pur rendendogli omaggio in modo estremamente rispettoso. Il suo lavoro è il risultato di un potente dialogo tra la sua arte e gli spazi in cui si colloca.
Tra i suoi progetti più recenti: Intervento alla Chiesa di San Mattia (Bologna 2023); mostra personale al Museo d’Arte Contemporanea Esteban Vicente (Segovia, 2021); l’intervento nel Temple des Chartrons, acquisito dal CEAPC (Bordeaux, 2019); i suoi interventi al MACRO (Roma, 2018-2019); la creazione di un’opera per il Festival de Musiques Interdites (Marsiglia, 2018); la mostra all’Urban Nation Contemporary Art Museum (Berlino, 2017). Ha inoltre allestito mostre personali a Madrid, Parigi e Londra e ha realizzato numerosi murales in città come Kiev, Nuova Delhi, Atlanta, Las Vegas, Honolulu, Milano o Boulogne sur mer (miglior murale di Francia 2020).
Nel 2022 è stato nominato accademico della Reale Accademia di Satoria e Arte di San Quirce (Segovia- Spagna).